mercoledì 8 giugno 2011

Eziologia del genio e del mostro umano in correlazione ai disturbi nei rapporti umani - Parte I

Come già anticipato nell'ultimo commento, mi appresto a stendere un interessante studio ed osservazioni attorno al genio, massima espressione della creatività umana, fautore di un vero progresso e della qualità della vita.

Un enorme mole di studi ha dimostrato che la condizione di genio, deriverebbe dalla sindrome di Asperger, una particolare forma d'autismo che mina i rapporti interpersonali decretando l'alienazione dell'individuo in se stesso. Questo intricato nonchè intrigante concetto è magistralmente reso nel libro "Il prezzo del genio: la sindrome di Asperger e la storia irlandese".

Nel libro in questione, si parla del professor Michael Fitzgerald, e delle sue scoperte in merito ai legami tra livelli eccezionali di creatività e la sindrome di Asperger. Difatti egli tra le figure più importanti del secolo scorso, che riteneva fossero colpite da questo disturbo dello sviluppo, si citano il poeta vincitore del premio Nobel W.B. Yeats e il politico Eamonn de Valera.

Parlando in merito all'autismo spiega: "è caratterizzato da uno scarso contatto oculare, dall'incapacità di interpretare l'espressione dei volti e il linguaggio non verbale e da problemi nell'instaurare rapporti con gli altri. Viene chiamato anche ‘cecità mentale’ poiché le persone colpite da autismo hanno scarsa empatia e sensibilità nei confronti dei sentimenti altrui. Parlano alle persone senza alcuna reciprocità e hanno una forte tendenza al controllo”.
Pertanto si può dire che la sindrome di Asperger è una forma di autismo definibile high functioning in quanto le persone che ne sono affette hanno tendenzialmente quozienti intellettivi più elevati rispetto a quelle colpite da semplice autismo.

Secondo Fitzgerald, esistono concrete ragioni per credere che la guerra civile avrebbe anche potuto non avere mai luogo, se non fosse stato per l'ossessività peculiare nella personalità di de Valera. A discrezione del professore la sindrome di Asperger ha un carattere ossessivo: "I bambini autistici sono molto ossessivi e totalmente concentrati su uno scopo. Gli adulti affetti dalla sindrome di Asperger amano stare soli ed hanno un'ambizione e una pertinacia fuori dal comune. Se necessario, consacreranno la propria vita ad una causa e non avranno un grande interesse ai rapporti coi propri simili. Non sono persone facilmente distraibili".

Sempre riportando un passagio chiave del testo in via di sunto, è asseribile che sull' autismo e la creatività è incentrato principalmente il genere maschile. Il professor Fitzgerald si accorse che durante la stesura del libro su tale sindrome, tutto faceva capo all'encefalo maschile: "La sindrome di Asperger è una forma estrema del cervello maschile. Se volete comprendere il maschio nella sua forma più estrema, leggete questo libro. Gli uomini tendono ad essere ciò che io definisco ‘sistemizzatori’: sono logici e razionali. Le donne tendono ad essere più empatiche, sensibili ai sentimenti altrui, portate alle relazioni sociali e così via".

Pertanto in ultima analisi, si può dire che "Il prezzo della normalità, dell'essere una persona normale, è il non essere un genio. La persona normale sa instaurare delle relazioni con gli altri, ama stare tra la gente e non è molto creativa. Non credo che si possa essere un genio senza presentare qualche anormalità nelle relazioni con gli altri. C'è un forte squilibrio tra creatività straordinaria e personalità immatura. Il prezzo del genio è una carenza nelle relazioni sociali".

Questi studi infatti trovano un feroce riscontro in un caso nazionale scoppiato nell'Indiana, riportato su questo sito: http://www.gexplorer.net/archivio2/2011/03/dodicenne-autistico-smonta-la-relativita-di-einstein-teoria-debole-e-infondata/ in cui vi è questo dodicenne autistico che pare stia lavorando alla confutazione della teoria della relatività di Einstein, dopo fulminei apprendimenti fisici e matematici. Egli, dice, che tale teoria non lo convince. E non si può escludere che le leggi fisiche di oggi domani saranno confutate, benchè ciò appaia impossibile ai più.

Qualcuno in passato affermò che l'uomo non avrebbe mai scoperto cosa fossero le stelle, ed espresse anche l'impossibilità di raggiungerle. Eppure oggi sappiamo praticamente ogni cosa delle stesse.

Ora, emulsionando tali scritti, analisi dell'encefalo umano, è facile dedurre una inversa proporzionalità tra i rapporti umani e il genio, esasperazione dell'autismo maschile in relazione alla sindrome di Asperger. Possiamo affermare che i disturbi relazionali sono in correlazione con altre qualità che sono determinanti per il progresso stesso. Anche se tuttavia a volte i disturbi relazionali sono deleteri, citando il caso di Adolf Hitler.

Non era uomo affetto d'autismo o da particolari sindromi, eppure essendo affetto da impotenza, incontenza e provvisto di un solo testicolo, utilizzando come catalizzatore le sue accertate origini ebraiche, ha canalizzato il suo odio in una trasposizione di se nel popolo ebraico, istituendo idealisticamente la razza ariana a modello universale di perfezione.

E' facile intuire che nella normalità individuale potrebbe risiedere mera banalità, eppure in tal campo entra in gioco l'aspetto maggiormente potenziato a dispetto dell'autismo, ovvero l'emotività plasmata sui rapporti umani.
L'esempio che amo citare maggiormente per descrivere l'influenza di tali rapporti sulla psiche e sul cuore è quello di Alessandro Manzoni.

Il senso comune descriverebbe la sua conversione al cattolicesimo come lentamente ponderata e maturata, eppure in realtà il suo titubare era cessato dopo che conobbe Enrichetta Blondel. Infatti anche se nel frangente in cui risiedeva a Parigi, il contatto con ecclesiastici giansenisti incise anche sulla conversione religiosa, Manzoni non fece mai luce sul ritorno alla stessa, per questo motivo, è quasi vano tentare di ricostruirne le fasi interiori. In via molto ufficiosa, si suppone che dovette essere importante l'influenza della giovane moglie, Enrichetta Blondel, figlia di un banchiere ginevrino, che conobbe sulle colline bergamasche a Blevia. A seguito di una svolta interiore sostanziale della Blondel, ad opera dell'abate Degola si avvicinò al cattolicesimo e fece battezzare la figlia Giulia Claudia con rito romano e poi in seguito convinse Alessandro a risposarsi con rito cattolico.

E' facile desumere che se il Manzoni non si fosse imbattuto nella Blondel in un idilliaco incontro sulle colline bergamasche, egli avrebbe quasi certamente composto altre opere al posto degli Inni Sacri.

Il ruolo sentimentale, emotivo del cuore pertanto riesce a piegare la ragione, normal ragione esente pertanto da patologie . Eppure il saggio Cavalcanti già intuì il ruolo fondamentale del cuore. Egli parlava dei famosi spiritelli che trasformavano la realtà dell'innamorato e risiedevano nella parte sinistra del cuore. Effettivamente è proprio tale parte ad avere una sua emotività positiva e negativa, ergo un universo opposto a quello meccanico-razionale encefalico.

Concludo asserendo che le rivoluzioni sono figlie dell'estremismo di qualunque natura.

2 commenti:

  1. Un altro post veramente completo e pieno di tutto; per me è sempre un onore leggere, anche perchè qui ci si fa cultura.

    Ma sono curioso della seconda parte, che sicuramente si svilupperà sull'etica di quest'argomento, e chiuderà questo cerchio veramente intrigante e acculturante.

    Ispy

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  2. E' più o meno la cosa di cui ci siamo occupati in privato...
    .. che dire, io sono d'accordo, ma ritengo che questa gente... "rivoluzionaria" sia posizianata da numerosi fattori esterni (natura, Storia, influenze, geografia...) per esplodere al momento giusto.

    Di contro il genio presuppone la sregolatezza, e sotta questa penso sia catalogabile la volontà del Manzoni che, cedendo all'amour, diventa cattolico quando fino a poco prima era molto pungente su quegli argomenti...

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